mercoledì 27 febbraio 2013

Ciambella all'arancia

Mi hanno fatto notare che pubblico raramente ricette "normali".

E' quasi impossibile trovare una ricetta di crostata semplice semplice, basica, per così dire.

Si potrebbe dire la stessa cosa sulle ciambelle, credo di non averne mai pubblicata una, un pò perchè non amo particolarmente questo tipo di dolce, troppo da inzuppo, un pò perchè , per un periodo della mia vita, sembrava l'unico dolce da mangiare a casa dei miei.

Come dire: mi è venuto lo stufo.

Poi arrivano i figli che cambiano idea da un giorno all'altro, scoprono all'improvviso che una fetta di ciambellone può essere buona come una merendina e allora tocca impegnarsi.

La ricetta classica, quella della mia mamma, naturalmente non l'ho neanche provata a fare, sono andata subito a cercare qualcosa di diverso, di originale, di strano ( per dirla alla maniera della figliola) e ,complici le arance che stavano per morire nella fruttiera, questo è stato il risultato.

Caso ha voluto che il giorno successivo a questo mio esperimento, L'araba più famosa del web abbia pubblicato una ricetta simile...è inutile, anche le ricette sono nell'aria ed è bello vedere come si arrivi allo stesso risultato stando in paesi diversi! ;)


Ciambella con le arance
  • 4 uova
  • 220 gr di zucchero
  • 350 gr farina 00
  • 3 arance pelate al vivo e frullate
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 120 ml olio di semi
  • sale
Montare le uova e lo zucchero, fino a renderle spumose, unire la farina setacciata,il sale e il lievito, l'olio e la purea di arancia.

Versare in uno stampo da ciambella e cuocere a 170° per 45'.

Fare sempre la prova stecchino.

Si  mantiene per diversi giorni e conserva sempre una buona umidità.



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lunedì 25 febbraio 2013

Panini semidolci all'olio delle Simili

Il pane non può mancare.

Preparo quello con il lievito madre e piace a tutti, finalmente, ma poi viene la voglia di provare qualcosa di diverso.

Con le sorelle Simili si và sul sicuro sia nella preparazione che nel risultato, stavolta ho provato questi:

Panini semidolci all'olio delle Simili
( Pane e roba dolce)


Le Simili suggeriscono due possibilità, una con il lievitino, per un risultato più soffice, e una con impasto diretto, che è quella che ho provato e riporto.

  • 700 gr farina manitoba
  • 320 gr di acqua
  • 150 gr olio extravergine
  • 40 gr di lievito di birra
  • 80 gr di zucchero ( diminuire se non si vogliono semidolci)
  • 15 gr di sale
Amalgamare tutti gli ingredienti e impastare per 10'-12' minuti ( se a mano, battete energicamente).

Deve risultare un impasto tenero , ma non appiccicoso.
Formare due palle, coprire a campana e far lievitare per 50-60 minuti.
Senza lavorare, arrotolare con il pollice ( questo passaggio non è spiegato benissimo) comunque si tratta di utilizzare i pollici per formare un rotolo che taglierete in 14 pezzi, con i quali formerete delle palline ben tese e dense arrotolandole sul tagliere sotto il palmo della mano.


Per ottenere un buon risultato procedere in questo modo:
schiacciate energicamente la pasta arrotondandola senza spostarla e allentate la pressione a mano a mano che sentite la pallina formarsi.
La pallina deve risultare ben liscia nella parte superiore, con un buchino in quella inferiore.


Disporre le palline distanziate su carta forno, pennellare con un uovo sbattuto e far lievitare per 50-60 minuti; devono arrivare al doppio del volume iniziale.



Infornare a 210°-220° per 10-12 minuti.

La parte superiore deve risultare ben dorata, mentre tutto attorno devono rimanere bianchi.

Note
Si mantengono morbidi per un paio di giorni se conservati in un sacchetto frigo.
E' possibile surgerarli da cotti e scongelarli, poi, a temperatura ambiente, mantengono intatta la morbidezza.



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venerdì 22 febbraio 2013

Sacher Torte di Enrico Cerea

Un mondo virtuale è un bel mistero.

Strano pensare a quanto possano diventare "reali" certi rapporti, standone fuori.
Neanche prendevo in considerazione l'idea, prima di aprire un blog.
Ritenevo "finto" tutto ciò che ruotava attorno a questa realtà.

I quasi due anni di blog mi hanno regalato, tra le tante, bellissime amicizie, anche un rapporto particolare con due ragazze ( non vecchie come me!), colleghe di ufficio ( loro due), amiche nella vita e blogger loro stesse.
Una scrive di libri, la sua passione, e legge alla velocità della luce ( quanto la invidio per questo!!), un'altra racconta delle avventure con il suo capo, che detesta e chiama , simpaticamente, Troll e dei suoi spostamenti sui mezzi pubblici con disservizi e siparietti di fauna locale.
Le nostre strade si sono incrociate casualmente, ma non si sono più divise.

Leggo Le recensioni di Chiara e chiedo a Marianna: Tu che sai tutto...  parliamo del più del meno (e anche del diviso e del per), così ho scoperto che c'è anche una gemella  psicologa che da pochissimo ha aperto un blog anche lei ( quale occasione migliore per sottopormi a un pò di psicoterapia?).

 La cosa più bella è che ci scriviamo, ci lasciamo reciprochi commenti, ci sosteniamo, ci auguriamo un buon we , ma anche un "resisti ! " quando arriva il lunedì, ci raccontiamo di cucina e di disastri, poi arriva la richiesta di Chiaretta: Loredana posta una Sacher.

Una Sacher? E ti sembra semplice?

Ne ho provata qualcuna, non sono mai rimasta soddisfatta del risultato, non conoscendo il sapore di quella originale, epperò...amo che mi si chieda di provare qualcosa e , soprattutto, raggiungere il risultato.

Ho cercato, cara Chiaretta, una ricetta che mi convincesse, che fosse buona , semplice da realizzare e con tanto d'autore: l'ho trovata :)

Per tutte le notizie storiche su questa torta basta cercare in rete, non avevo voglia di fare il solito copia -incolla, personalmente ringrazio  il giovane pasticcere Franz Sacher, per aver creato a Vienna nel 1832 , questa torta, leggera, morbida, non stucchevole e...cioccolatosa al punto giusto e ringrazio lo chef Enrico Cerea per questa sua versione della Sacher Torte.

Questa è per te Chiaretta, per Marianna e per Emily (che avrà tempo per capire quanto sono "rompi"),che dite si può parlare di amicizia?

ps: Per ora l'assaggio è solo virtuale, ma il passaggio a quello reale si può organizzare.


Sacher torte di Enrico Cerea
(dose per una teglia da 22 cm)
  • 130 gr di burro
  • 40 gr di zucchero a velo
  • 1/4 di bacca di vaniglia
  • 6 tuorli
  • 6 albumi
  • 180 gr di zucchero semolato
  • 130 gr di farina 00
  • 130 gr cioccolato fondente
  • marmellata di albicocche
Per la ganache al cioccolato
  •  100 gr cioccolato fondente al 60%
  • 80 gr panna fresca
  • 20 gr burro
  • 10 gr di glucosio ( per me miele)

Preparare la base
Sciogliere a bagnomaria il burro e il cioccolato a pezzetti, una volta ottenuto un composto fluido unire lo zucchero a velo, i semi della vaniglia, mescolare bene e spegnere il fuoco.

Lasciare sul bagnomaria, mentre si procede a montare gli albumi a neve con 90 gr di zucchero, fino ad avere un composto fermissimo.

Montare i tuorli con gli altri 90 gr  di zucchero, fino a far triplicare il loro volume.

Per la buona riuscita del dolce è indispensabile che tuorli ed albumi siano montati benissimo.

Unire gli albumi ai tuorli, mescolando delicatamente per non smontare il composto, unire il cioccolato ( tiepido, ma non freddo) e mescolare bene.

In ultimo unire la farina setacciata, in due/tre volte.

Imburrare e infarinare una teglia ( io ho anche posto un disco di carta forno sulla base).
Versare il composto e cuocere in forno caldo a 180° per 22'-25' , fare sempre la prova stecchino, se occorre prolungare la cottura.

Sfornare, far raffreddare, dividere a metà e farcire con uno strato di marmellata di albicocche ( per me quella fatta dalla mia mamma).

Preparare la ganache al cioccolato
Far sciogliere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con la panna fresca, il burro e il glucosio ( miele), fino a quando non si avrà un composto fluido.

Far intiepidire leggermente e versare sulla torta, ricoprendola interamente.

Poggiarla su una gratella , sopra un piatto per recuperare la ganache che scivolerà più e poterla, poi, stendere sui bordi.

Una volta rappresa ( la ganache non diventerà durissima) volendo far sciogliere un pò di cioccolato fondente a bagnomaria e scrivere  Sacher sulla torta.



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mercoledì 20 febbraio 2013

L'Italia nel piatto: Lacce e fasciuole

Inseguo sempre ricette al limite dell'impossibile ( per me, ovvio!) nella mia cucina e in questo blog.

Un pò perchè penso che a preparazioni semplici sappiamo arrivare tutte senza suggerimenti e tutoraggi, un pò perchè mi piace mettermi alla prova.

Questo non mi rende immune da critiche, la più frequente, da colleghe di lavoro, è che non ho ricette facili, tipo una semplice crostata o cose simili.

Per fortuna poi arriva la partecipazione al gruppo de L'Italia nel piatto e mi rimetto in riga, con un piatto semplice semplice, antico e appagante, e che non mi si dica che cucino robe difficili! ;)


Intanto vi consiglio di fare un giro dalle altre amiche di avventura ,ma soprattutto andate sulla
 pagina FB , da oggi parte un piccolo gioco che vi vedrà protagoniste.

Questo mese il tema sarà caldo : Zuppe-Minestre-Vellutate-Creme-Brodi
e il Molise con: Lacce e fasciuole


  Lacce e fasciuole
( La Cucina Molisana vol 1)

  • 500 gr di fagioli secchi
  • 400 gr di sedano
  • un bicchiere di olio evo
  • uno spicchio di aglio
  • peperoncino+sale q.b.
La sera precedente mettere a mollo i fagioli in acqua leggermente salata.
La mattina successiva lavateli e lessateli, a fuoco lento, possibilmente in una " tiella" di coccio.
Intanto lavate accuratamente il sedano, riducetelo a pezzetti e unitelo ai fagioli.

In un tegame fate rosolare dolcemente nell'olio lo spicchio di aglio e il peperoncino, unite questo condimento ai fagioli e al sedano ben cotti e fateli insaporire una quindicina di minuti.




  Questa è la ricetta per il Molise, mi raccomando fate il giro d'Italia e venite a trovarci anche su fb sulla pagina  de L'Italia nel piatto e partecipate al nostro gioco


Ci si rilegge il 20 del prossimo mese con un altro appuntamento con L'talia nel piatto



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lunedì 18 febbraio 2013

Flan di gorgonzola con sedano al mandarino

Stanno per finire, anche per quest'anno.

Muoriamo dalla voglia di avere la frutta di primavera e ci perdiamo i frutti che in fondo ci hanno tenuto compagnia con il loro sapore e il loro colore, a portarci un pò di allegria nelle grigie giornate invernali.

Prima che spariscano del tutto ho voluto provare questa ricetta che era anni che attendeva.




Flan di gorgonzola con sedano al mandarino
( Cucina Italiana Dicembre 2011)

per 8 persone
  • 250 gr sedano verde mondato
  • 200 gr gorgonzola dolce
  • 200 ml latte
  • 150 gr farina
  • 35 gr olio evo di oliva
  • 3 tuorli
  • 2 uova
  • 1 mandarino
  • prezzemolo
  • sale
  • burro e farina per gli stampini
Preparare la pasta
Sciogliete mezzo cucchiaino scarso di sale in 50 gr di acqua tiepida, poi emulsionatela con 25 gr di olio.

Impastare la farina con l'emulsione e, quando la pasta sarà diventata omogenea e elastica, formate una palla, copritela e ponetela a riposare in frigo per 30'.


Preparare il ripieno

Scaldare il latte, unire il gorgonzola a pezzetti e fatelo fondere ( non deve bollire).
Fate intiepidire il composto mescolando, quindi aggiungete le uova e i tuorli battuti.

Stendete la pasta molto sottilee con essa foderate 8 stampini ( 8 cm) imburrati e infarinati; rifilate la pasta lungo il bordo; riempite gli stampini con il composto di gorgonzola appoggiando sopra una foglia di prezzemolo e infornate subito a 170° per 20'.

Preparate il sedano al mandarino

Tagliate a fettine sottilissime il sedano, mettetelo in padella con un cucchiaio di olio, il succo del mandarino e un pizzico di sale, accendete il fuoco e saltatelo a fuoco vivo per 2'.

Servite i flan caldi o tiepidi accompagnati dal sedano al mandarino.

Volendo si può preparare un flan unico in uno stampo di 22cm di diametro.



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venerdì 15 febbraio 2013

Smith Island Cake


La Smith Island Cake è un dolce tradizionale dell’isola Smith Island , nella contea di Somerset, Maryland, Stati Uniti.
E’ il dolce più famoso di questa isola e nel 2008 è stato dichiarato dessert ufficiale dello stato del Maryland.
Le origini di questa torta non sono note, i residenti usano dire :” It's always been here.” ( E’ sempre stato qui).
Alcuni dichiarano che è stato introdotto a Smith Island dai coloni alla fine del 1600.
In origine la torta era formata da quattro strati, ma le donne cominciarono ad impilare strati in una sorta di competizione .Oggi la torta ufficiale conta dagli 8 ai 15 strati sottili di un impasto che spesso utilizza miscele commerciali, ma può anche essere fatta da zero con farina e latte condensato.
Il gusto più comune è yellow cake con una glassa al cioccolato, ma sono stati sperimentati anche altri sapori come cocco, fichi, fragola, limone e arancio.
Oggi il dolce è conosciuto semplicemente come Smith Island Cake.

Vi ho incuriosito?
Volete saperne di più?
Ne volete realizzare una?

Questa è quella che ho preparato io, per altre notizie andare  andare qui




Smith Island Cake
Dose per una torta  di 22 cm di diametro
Ingredienti:
·        8 once di burro non salato a temperatura ambiente ( 226 gr )
·        3 tazze di farina 00 (400 gr)
·        ¼ di cucchiaino di sale
·        1 cucchiaino colmo di lievito per dolci (5 gr)
·        20 tazze di zucchero ( 400 gr)
·        5 uova grandi a temperatura ambiente ( circa 300 gr)
·        1 tazza di latte condensato ( 170 gr)
·        2 cucchiaini di estratto di vaniglia
·        ½ tazza di acqua (100 ml)
Stampi usa e getta 22 cm di diametro ( per me 8 ), imburrati e infarinati.
Preriscaldare il forno a 180°.
Setacciare la farina , il sale e il lievito.
In un mixer lavorare a crema il burro e lo zucchero, fino ad avere un composto ben montato.
Unire le uova uno alla volta e far inglobare bene prima di aggiungere il successivo.
Abbassare la velocità al minimo e unire gli ingredienti secchi setacciati, un po’ alla volta.
Sempre a bassa velocità unire il latte condensato, la vaniglia e l’acuqa.

Versare 3 cucchiai di composto in uno stampo imburrato e infarinato e cuocere 2 stampi alla volta per 8’-9’.
Controllare la cottura, non devono gonfiare, né scurire troppo.
Ho utilizzato il forno in modalità ventilata per i primi 3’ passando poi a quella statica, ho prolungato la cottura di un paio di minuti.
Sfornare e lasciar raffreddare, proseguire con gli altri stampi.

Una volta ottenuti tutti gli strati rimuoverli delicatamente dallo stampo, rovesciandoli su un foglio di pellicola e NON sovrapponendoli. Conservare in frigo fino al momento di assemblare la torta.
Può capitare che qualche strato si rompa , non preoccupatevi, una volta ricomposta la torta non si noterà.


Glassa
Dose sufficiente a glassare abbondantemente la torta preparata
·        2 tazze di zucchero semolato, sicuramente utilizzando dello zucchero a velo sarebbe stato più semplice la prima fase (400 gr)
·        1 tazza di latte condensato ) 170 gr)
·        141 gr di cioccolato fondente tritato
·        113 gr di burro non salato
·        1 cucchiaino di estratto di vaniglia
·        8/10 cucchiai di acqua bollente ( da aggiungere alla fine se occorre)
Unire lo zucchero al latte condensato, portare su fuoco medio –basso e far sciogliere , mescolando.
( Lo zucchero semolato si è sciolto ed amalgamato con un po’ di difficoltà, probabilmente lo zucchero a velo avrebbe funzionato meglio).
Aggiungere il cioccolato tritato e il burro a pezzetti, mescolando fino a far sciogliere tutto.
A questo punto ho dovuto inserire l’acqua bollente, un paio di cucchiai alla volta, per ottenere una consistenza liquida e cremosa, regolatevi considerando che occorrono circa 10’ di cottura.
Al termine, lontano dal fuoco , aggiungere l’estratto di vaniglia.
Non far raffreddare, altrimenti la glassa indurirà.


Tante teglie, per me otto

Gli strati glassati

La torta da glassare

Et voilà!





Con questa ricetta partecipo al contest Strati su strati





Notizie prese da qui : http://smithisland.org/smith-island-cakes
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mercoledì 13 febbraio 2013

Biscotti per san Valentino

Si avevo detto che non mi importava di questa festa e che non la festeggio, ed è vero!

Questi biscottini andavano provati e solo per caso ho voluto dare questa forma, ma in realtà sono stati ampiamente digeriti già da diversi giorni.

Vi lascio la ricetta presa dal web, non ricordo se da Cookaround o altri aggregatori, non l'ho inventata io, che si sappia!


Biscotti scacchiera

  • 375 gr farina 00
  • 70 gr fecola di patate
  • 125 gr zucchero a velo
  • 250 gr di burro
  • 10 gr di cacao amaro
Lavorare tutti gli ingredienti, tranne il cacao, fino ad avere una palla, non vi preoccupate se all'inizio l'impasto è un pò sabbioso , continuando a lavorare si riuscirà ad ottenere un composto omogeneo.

Dividere in due parti e aggiungere in una il cacao fino ad avere un composto scuro.
Avvolgere nella pellicola e tenere in frigo per un paio di ore.

Stendere l'impasto allo spessore di 4/5 mm ricavare le forme volute e cuocere in forno caldo a 180° per 15'.
Controllateli a vista ogni forno ha le proprie caratteristiche, non devono scurire.




  BUON SAN VALENTINO
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lunedì 11 febbraio 2013

Red Velvet...si, ma gluten free

La sfida più difficile che mi sia capitata con l'MTChallenge è stata questo mese.

La Red Velvet Cake proposta da Stefania mi ha galvanizzato, inizialmente.

Non vi parlo della mia incapacità a saper lavorare una base per torta, lì si tratta , e lo riconosco, di miei limiti: non si può montare bene un composto e poi inserire le farine e amalgamarle come se si stesse lavorando del calcestruzzo, ma INSOMMA, cosa pretendevo? Anche la lievitazione perfetta?

E così il primo tentativo è finito direttamente nella spazzatura, senza neanche un minimo margine per un riciclo creativo.

Il secondo tentativo mi ha visto correggere il tiro, ma non ancora  perfettamente.
Stavolta niente boccone appetitoso per la rumenta, ma solo per noi, perchè il sapore era ottimo a discapito della consistenza.

Il terzo e ultimo tentativo mi ha permesso di ottenere un risultato sufficiente per sostenere la prova di questo mese, ma non ottimale, la cosa positiva è che ho compreso, FINALMENTE, dove sbagliavo e quindi ci sarà un quarto tentativo, che andrà fuori tempo massimo, però.

La vera sfida, questo mese, è stata quella di pensare di cucinare per un'amica celiaca.

Prestare attenzione oltre che alla qualità degli ingredienti utilizzati, anche alle procedure è stato qualcosa di nuovo, ho iniziato a guardare con orrore alla mia cucina in cui c'è una leggera nuvola di farina sempre in sospensione.

Ho letto tutte le avvertenze e i consigli di Stefania e ho capito che se avessi dovuto offrire la mia sufficiente Red Velvet Cake ad una celiaca avrei dovuto per prima cosa chiamare un'impresa di pulizie e sanare l'ambiente cucina :)

Non basta usare farine , cacao, coloranti consentiti, bisogna prestare attenzione a tegami, recipienti, cucchiai di legno utilizzati, teglie, insomma è proprio una gran fatica provare a vivere per un momento quello che un celiaco vive quotidianamente, anche semplicemente in casa.

Ho capito, cara Stefania, che è vero che finalmente hai vinto ufficialmente l'MTC, ma, alla luce di quanto sperimentato personalmente, tu  e tutte le altre "sglutinate" siete vincitrici ogni mese, in cui fate uno sberleffo alla celiachia mettendovi in gioco.

Come diceva quella pubblicità: "Ti piace vincere facile?" per le celiache è vero il contrario.


Red Velvet Cake 

  • 160 gr di farina di riso sottilissima tipo amido (Le Farine Magiche Lo Conte, Pedon, Rebecchi)
  • 60 gr di fecola (Cleca, Pedon, La Dolciaria, Sma & Auchan) 30 gr di farina di tapioca (che potete sostituire con Maizena)
  • 1/2 cucchiaino da tè di sale
  • 8 gr cacao amaro (Venchi, Easyglut, Pedon, Olandese
  • 110 gr burro non salato a temperatura ambiente
  • 300 gr di zucchero
  • 3 uova medie (io uso quelle bio codice 0, ma non è rilevante ai fini della celiachia)
  • 1 cucchiaino da caffè di estratto vaniglia bourbon (o i semi di una bacca, ma non usate la vanillina)
  • 240 ml di buttermilk (ma se non lo trovate, fate inacidire per 20 minuti la stessa quantità di latte con un cucchiaio di limone, anche meno, qualche goccia è sufficiente!)
  • 1 cucchiaio di colorante rosso (Rebecchi e Loconte)
  • 1 cucchiaio di aceto bianco
  • 1 cucchiaino da tè di bicarbonato di sodio
Pre-riscaldate il forno a 175°C.
In un recipiente setacciate e mescolate le farine, il sale, il cacao.

 In un altro recipiente, sbattete il burro per 2-3 minuti, finché sarà soffice e poi aggiungete lo zucchero e sbattete per altri 3 minuti.
Aggiungete le uova, una alla volta, sbattendo 30 secondi dopo ogni aggiunta.

 
Mescolate il colorante al buttermilk e quindi versate poco per volta al composto di burro, alternando le polveri al buttermilk. Possibilmente iniziate e finite con la farina. Aggiungete anche la vaniglia e mescolate.


 
In una tazzina (capiente) mescolate il bicarbonato all’aceto bianco, facendo attenzione a versarlo subito nell'impasto (altrimenti ve lo troverete per tutta la cucina) e incorporatelo immediatamente e bene con una spatola.

 
Imburrate due teglie da 20 cm e spolverizzate con farina di riso. Fate cuocere per 40/45 minuti, o finché non vedete che è cotto ( prova stecchino).


Conservare in una pellicola se non si utilizza non appena si raffredda, per tagliare in più strati si può passare in frezeer, questo consentirà di avere un taglio più preciso che non rovinerà l'impasto.

Io ho proceduto cuocendo l'impasto in due teglie rettangolari e ricavando in seguito dei dischi tondi da sovrapporre con cui ho realizzato delle mini torte che ho farcito in due modi diversi.




  • 450 gr di formaggio Philadelphia
  • 115 gr di burro non salato ammorbidito a temp/ambiente
  • 1 cucchiaino di estratto naturale di vaniglia
  • 200 gr zucchero a velo (setacciato)


Lavorare il formaggio cremoso e il burro nel contenitore della planetaria con la frusta a foglia  a velocità media per circa 30 secondi, fino a  quando il composto non sarà cremoso.

Con la frusta in movimento versare la vaniglia e lavorare altri 30 secondi.
Aggiungere lo zucchero un po' alla volta e mescolare circa un minuto dopo l'ultima aggiunta, fino a quando il composto non sarà bello liscio.
Il riposo in frigo rende la crema densa. 
Farcire gli strati di torta, utilizzando un anello in acciaio, una volta rappresi gli strati ricoprire interamente la superficie, decorare con zuccherini ( consentiti!)





Red Velvet Cake con Chibouste all'arancia
da Golosi di Salute di Luca Montersino 

Ingredienti
  • 125 gr di tuorli
  • 70 gr di zucchero semolato
  • 30 gr di amico di mais ( consentito da prontuario AIC)
  • 200 gr di succo d'arancia
  • 10 gr di colla di pesce in fogli ( consentita da prontuario AIC)
  • 15 gr di olio extravergine d'oliva
  • 150 gr di albumi
 Miscelate i tuorli con 20 gr di zucchero, unite l'amido di mais e il succo d'arancia caldo; fate addensare sul fornello mescolando sempre, poi togliete dal fuoco, unite la colla di pesce precedentemente ammorbidita in acqua e strizzata e l'olio d'oliva.
Incorporate alla crema ancora calda l'albume montato caldo (su un tegame a bagnomaria) con lo zucchero rimasto.
Farcire gli strati di Red Velvet e lasciare in frigorifero per un paio di ore( per me tutta la notte) il giorno dopo guarnire con panna montata con zucchero a velo ( consentito)  e decorare con arancia candita ( consentita).




   Con queste ricetta partecipo a MTChallenge del mese di febbraio

 
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domenica 10 febbraio 2013

Budini salati di zucca e lenticchie rosse, con salsa al gorgonzola e cialde croccanti di parmigiano

Niente di trascendentale, avevo della zucca lessata, delle lenticchie rosse lessate e del gorgonzola aperto da finire, il ricordo dei budini salati per l'MTC sempre in agguato, qui, qui e questo è il risultato.

Che poi abbia pensato a san Valentino è solo colpa del blog ;)


Budini salati zucca e lenticchie rosse con salsa al gorgonzola e cialde croccanti


  • 250 gr di zucca lessata
  • 100 gr circa di lenticchie rosse decorticate lessate
  • 1 uovo ( un pò meno di uno, ne avevo usato un pò per pennellare dei panini!)
  • poco latte circa 25 ml
  • parmigiano grattugiato 15 gr
  • sale
  • pepe
Per la salsa al gorgonzola
  • 100 gr gorgonzola dolce
  • 50 ml latte
  • sale se occorre
Per le cialde al parmigiano
  • parmigiano grattugiato
 Frullare la zucca, le lenticchie, l'uovo , il latte e il parmigiano, sale e pepe.

Versare il composto in stampini monodose imburrati e infarinati e cuocere in forno caldo a 180°, a bagnomaria per 30'.


Nel frattempo preparare la salsa di accompagnamento, in un pentolino versare il latte e il gorgonzola a pezzetti, far sciogliere e addensare fino ad avere la giusta consistenza, se occorre salare , non dovrebbe essere necessario.

Preparare le cialde al parmigiano versando un cucchiaio abbondante di parmigiano grattugiato in un pentolino antiaderente caldo, aspettare che il formaggio si fonda e togliere dal fuoco, raffreddandosi diventerà croccante. Ho voluto preparare le cialde dando una forma a cuore, ho utilizzato dei tagliabiscotti in alluminio e riempiti con il formaggio grattugiato, una volta sciolto il formaggio ho tolto dal fuoco e staccato delicatamente.





Con questa ricetta, veloce e riciclosa partecipo al contes di Dauly La cucina del riciclo


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