mercoledì 29 febbraio 2012

Liberate Rossella Urru



29 febbraio 2012: Bloggin day per Rossella Urru


Appello per la liberazione di Rossella.



Condivido l'appello per la liberazione di Rossella Urru e spero che possa essere utile.
 
Per saperne di più cliccate sopra i link e dopo aver pubblicato lasciate il vostro link QUI
 
 
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Baicoli al kamut

Cosa succede??

Vi sembra di avere un dejà vu??


Niente paura è solo che nel giro di pochissimo tempo ho voluto ripubblicare la stessa ricetta con una piccola modifica.

Vi ricordate i miei baicoli con il lievito madre?

Ebbene ho voluto provare a farli con la farina di Kamut per la cara Francesca di Aria in cucina .

Posso assicurare che il gusto non ne ha risentito, sono leggermente più friabili, ma la bontà è intatta.


Baicoli alla farina di kamut

(ricetta di base delle sorelle Simili)


Ingredienti:

  • 350g. pasta madre
  • 350g. farina di kamut biologica
  • 130g. acqua
  • 90g. zucchero
  • 90g. burro morbido
  • 1 cucchiaino di sale

Sciogliere il lievito con l'acqua, versare la farina, lo zucchero, il burro morbido e il pizzico di sale.


Lavorare bene tutto fino ad avere un composto omogeneo.


Per chi possiede la MDP porre tutti gli ingredienti nel cestello e impostare programma di solo impasto, poi procedere come segue.

Formare 4 filoncini.

Sistemare su carta forno e porre a lievitare per 4-5 ore.


Riscaldare il forno, cuocere a 200° per 14'.


Lasciar raffreddare, una volta freddi chiudere in sacchetti di nylon per 24 ore.

Il giorno successivo affettare sottilmente e disporre le fette sulle placche del forno, senza sovrapporre.

Passare in forno a 160° fino a quando non saranno biscottate, attenzione a non farle scurire troppo, la farina di kamut scurisce ed asciuga prima.

Si conservano a lungo in scatole di latta.





Questa ricetta partecipa alla raccolta di Aria





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lunedì 27 febbraio 2012

di doughnuts, di Simpson e di altre americanate

Che io non sia una chiusa alle novità le mie colleghe di lavoro oramai lo sanno per certo.

Un giorno si e uno pure sto lì ad annoiarle con spezie strane ( per loro), con ingredienti curiosi ( sempre per loro) .

Pur non avendo girato il mondo in lungo e in largo ho sempre cercato di provare la cucina di altri posti, pur se ricreata molto modestamente nella mia, di cucina.

Insomma tutto mi si può contestare, tranne che io non ami assaggiare sapori della gastronomia diversa da quella italiana..

Però ho anche io la mia bestia nera ed è una parte delle pietanze americane.

Ditemi quello che vi pare, ma mi sembra tutto sempre troppo grasso, zuccherato, sciroppato, per non parlare delle dimensioni sempre extralarge.

Non amo i doppi , tripli cheeseburger con un'infinità di salse.

Non mi piacciono i popcorn al caramello o al burro.

Non riesco a sopportare i marshmallow, gommosi e zuccherini.

Per non parlare di tutte quelle creme al burro colorate e ipercaloriche.

Ecco a dirla tutta non sopporto nemmeno i Simpson, per anni ho fatto la mia crociata personale e familiare: No ai Simpson, viva Heidy.

Sempre convinta di essere riuscita a trasmettere altri valori ed insegnamenti, fino a quando l'ultimo di casa ha iniziato ad appassionarsi, anche lui, al seguito della sorella, a questi tremendi Simpson.

E giù a dire:
-Sono diseducativi!!
-Non sono adatti ad un bambino piccolo!
-Li vedono sempre quando non ci sono io ( questo rivolto al padre delle creature!!)
-Non è un linguaggio da far ascoltare...blablalabla.

Conclusione??

C'è sempre qualcosa o qualcuno che ti costringe a rivedere le tue ferree posizioni.
Dove non ha potuto il marito , dove non è riuscita la figliola numero uno, per sfinimento è riuscito il figliolo numero due.

Marito , figlia e figlio si parcheggiano sul divano DUE volte al giorno e si guardano beati i loro amati Simpson, mentre io faccio da sottofondo con i miei commenti.

E allora ho voluto dare anche io il mio contributo a questo quadretto familiare preparando proprio il dolce preferito di Homer Simpson (per la ricetta ringrazio Fausta )



I doughnuts


  • 350 grammi di farina 00
  • un uovo
  • 30 grammi di burro morbido ( aumentare anche a 50 gr)
  • 115 grammi di latte
  • 70 grammi di zucchero
  • 10 grammi di lievito di birra fresco
  • un pizzico di sale
  • scorza di limone

Zucchero a velo, codette per decorare.


Mescolare l'uovo con lo zucchero, unire il latte in cui avrete sciolto il lievito,  e la scorza di limone.

Aggiungere anche la farina col sale ed impastate (io con la MDP programma "impasto"); infine unire il burro ammorbidito.

Far assorbire bene fino ad avere un composto morbido e omogeneo.
Se si procede a mano lavorare ancora brevemente  su una spianatoia infarinata.

Formare una palla, coprite a campana e lasciate lievitare fino al raddoppio (una/due ore secondo temperatura).

Se si utilizza la MDP tirare fuori dalla macchina al termine della prima lievitazione (dopo un'ora e trenta).

Trascorso il tempo di lievitazione sgonfiare l'impasto, spianarlo ad uno spessore di circa 1 cm e tagliate tanti dischetti con un coppapasta.

Con un altro più piccolo formate un buco al centro (dimensioni del disco 7,5 cm; del foro centrale 2,5 cm).
Far lievitare ancora  per mezz'ora/40 minuti poi sistemare in teglie coperte da carta forno.

Cuocere a 180° fino a coloritura (circa 12/15 minuti minuti).

Far raffreddare e procedere alla glassatura.

Io ho mescolato lo zucchero a velo con succo di limone, fino ad avere una consistenza abbastanza liquida, ma non troppo.

Glassare le ciambelle, decorare con la mompariglia e far asciugare.

Per me ottime...la figliola ha commentato: Hmmm! Buone, ma la prossima volta falle fritte!!













Con questa ricetta partecipo al contest di Sabrina Boschetti :Snack time contest


 
 per avermi girato il premio Cake blog di qualità,
che lascio a disposizione di chi vorrà prelevarlo e girarlo
ad altri blog, io lo dedico a tutte le mie carissime amiche.


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venerdì 24 febbraio 2012

Cornetti con lievito madre e una tazza di orzo attrezzato


Colazione o merenda??

Ho sempre dichiarato di fare anche quattro colazioni al giorno, però, a guardare bene, una colazione alle quattro del pomeriggio si potrebbe definire anche merenda, no??



Brioche con lievito madre
(ricetta presa da Cookaround)

Per i cornetti:
  • 500 di farina (250 gr di 00 + 250 gr di 0)
  •  75 gr di zucchero
  •  3 uova medie
  •  200 gr di lievito madre attivo (rinfrescarlo almeno due volte)
  •  175 gr di burro (75 fuso e 100 morbido)
  •  100 gr di latte
  •  8 gr di sale
  •  buccia di 1 arancia grattugiata
  •  semi di vaniglia
 

Per la farcitura:
Confettura, per me di sambuco, cioccopera o pezzetti di cioccolata .

Sciogliere il lievito madre nell'impastatrice con il latte in cui si saranno tenuti i semi di vaniglia farlo sciogliere.
Aggiungere un uovo per volta leggermente sbattuto, il burro fuso, e quindi la farina, lo zucchero, il sale e la buccia di arancia, lavorare l’impasto fino a quando non risulterà  liscio e morbido.

 In ultimo aggiungere il burro morbido a pezzi, sempre continuando ad impastare….e quindi per 25 minuti.
 Trascorso questo tempo lo sgonfiamo molto delicatamente, cerchiamo di ottenere un rettangolo, facciamo finta di dividerlo in tre parti uguali quindi mettiamo la parte laterale verso il centro, sovrapponiamo anche l’altra parte, quella opposta, e pieghiamo su se stesso.

Far lievitare per un'altra ora.
 A questo punto formare delle sfoglie rotonde e dividerle in 6 spicchi per formare i cornetti.


Porre al centro la farcitura scelta e arrotolare dal lato più largo facendo un piccolo taglio al centro per agevolare l'arrotolamento.












 Mettiamo a lievitare tutta la notte (6/7 ore circa)

 Spennelliamo con l’uovo e inforniamo a 180 gradi per circa 15 minuti.

Orzo attrezzato
  • latte
  • orzo solubile
  • cacao amaro
  • cannella
  • zucchero

Far riscaldare il latte.
Nel frattempo in ogni tazza versare due cucchiaini di orzo, mezzo cucchiaino di cacao, un pizzico di cannella e zucchero a piacere, veersare il latte caldo, amalgamare bene e servire con i cornetti.





Con questo lievitato partecipo alla raccolta di Aboutfood




Con questa golosissima merenda partecipo al contest di Burro e Miele


Ringrazio Nina di PergliamiciNina
per aver pensato a me e avermi nominata per il Versatile blogger
lascio il premio a chiunque voglia prenderlo.
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mercoledì 22 febbraio 2012

Casarecce con salsa di cicoria e mandorle

E' piacevole avere tempo per dedicarsi alla cucina, per preparare quei piatti dalla cottura lenta , o quelli particolarmente elaborati da riuscire a farci sporcare l'impossibile per il piacere di un boccone... a me capita spesso, spessissimo.

Lo ammetto molte volte me le vado a cercare decidendo, dopo aver pulito tutta la cucina,di dover assolutamente provare quel dolcetto o, peggio ancora, quel cioccolatino, che tanto checcevò???

Checcevò????

Per poi ritrovarsi con tre pentolini sul gas nel tentativo di sciogliere dolcemente il cioccolato (visto che il microonde non abita nella mia cucina) cercando di non far andare neppure una goccia di acqua nel suddetto cioccolato, pena dover ricominciare, ma poi come preannunciato ci và e si ricomincia mentre l'elenco delle parolacce imparate dal figiolo numero due di colpo aumenta, per la gioia del papà a cui poi verranno puntualmente ripetute!!!

Ecco questo più o meno è il mio pomeriggio tipo, quello in cui potrei starmene tranquillamente seduta sul divano a leggere o a guardare la tv e invece, masochisticamente decido (ahimè!!) per altro.

E a voi, succede così??
Non so perchè , ma sento di non essere sola, in questa esperienza .

Prima o poi, però si  impara che si può anche cucinare rapidamente senza togliere nulla al gusto...e allora si che mi sento soddisfatta, pochi cocci, poca fatica, famiglia nutrita e tempo d'avanzo per...provare un dolcetto???



Casarecce con salsa di cicoria e mandorle
Ricetta tratta da CI di febbraio 2012

  • 400 gr casarecce
  • 150 gr cicoria pulita
  • 150 gr ricotta
  • 85 gr mandorle pelate
  • 80 gr olio evo
  • 30 gr succo di limone
  • scorza di limone
  • sale
  • pepe
Mettere a cuocere la pasta in abbondante acqua salate.

frullare le mandorle con l'olio, il succo di limone, poi aggiungere la cicoria precedentemente lessata, fino ad ottenere una salsa cremosa.

Scolare la pasta, condirla con la salsa e completare con fiocchetti di ricotta lavorata con una grattugiata di scorza di limone e una generosa macinata di pepe ( io non l'ho messa, le creature non gradiscono).




(Ambientazione del piatto copiata spudoratamente da La Cucina Italiana)

E adesso una notizia bellissima.
Vi ricordate dell'iniziativa proposta da Melagranataper raccogliere fondi
per i bambini di Rocchetta Vara?
Bene,Patrizia ,oltre a raccogliere tutte le ricette inviatele, è riuscita a mandare avanti il progetto e da tutta la solidarietà anche di noi blogger è venuto fuori un bellissimo volume acquistabile qui


Abbiamo dato una mano con le nostre cucine, adesso continuiamo a dare una mano acquistando questo volume, i cui proventi andranno tutti alla casa famiglia di Rocchetta Vara.

Allora forza, compriamolo, regaliamolo, sentiamoci anche un pò orgogliose per aver dato una briciolina del nostro tempo per una buona causa e continuiamo a spostare le montagne...perchè una una formica smuove le montagne!


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lunedì 20 febbraio 2012

Zuppa di rape rosse e grissinotti




Zuppa di rape rosse con grissinotti
(ricetta da La Cucina Italiana febbraio 2012)

per 6 persone


Per i grissinotti
  • 150 gr farina 0
  • 130 gr farina di mais fioretto
  • 50 gr semola di grano duro
  • 150 ml latte
  • lievito di birra secco 10 gr.
  • zucchero
  • sale
Impastare la farina 0, la semola e 100 gr di farina di mais fioretto con il lievito, un pizzico di zucchero e un pizzico di sale e 35 gr di burro morbido.

Quando avrete ottenuto un impasto grumoso, unite il latte e lavoratelo fino a renderlo omogeneo; ponetelo a lievitare in una ciotola coperto con un canovaccio bagnato, per circa 2 ore.

Dividete l'impasto in strisce e, lavorando su un piano spolverizzato con la farina di mais, fatene dei filoncini, quindi divideteli a trancetti lunghi circa 3 cm.
Disponeteli su una placca coperta con carta forno e lasciateli lievitare ancora, coperti, finchè non raddoppiano di volume ( 45'-90' minuti a secondo della temperatura).

Infornateli nel forno freddo, impostato a una temperatura di 200°, per 25' circa.
( Infornati in forno freddo fa si che il calore che sale a poco a poco favorisca un'ulteriore lievitazione che li renderà ariosi e leggeri,si conservano per un paio di giorni).



Per la zuppa
  • 1 litro di brodo vegetale
  • 500 gr di rape rosse cotte
  • 250 gr cipolla
  • 90 gr carota
  • 80 gr sedano
  • 35 gr burro
  • panna acida
  • alloro
  • chiodi di garofano
  • prezzemolo
  • pepe in grani

Tagliare in dadolata le rape rosse e sciacquarle sotto l'acqua corrente, poi scolarle.

Ridurre in dadolata anche sedano, carota e cipolla e rosolarli per 3'-4' in casseruola con il burro rimasto, 3 foglie di alloro e 2 chiodi di garofano pestati insieme a un cucchiaio di pepe in grani.

Unire la rapa, bagnare con il brodo e lasciar cuocere per 25'.

Distribuire la zuppa nei piatti, completare con una cucchiaiata di panna acida ( ottenuta mescolando un cucchiaio di succo di limone a 100 ml di panna fresca e 100 m di yogurt naturale e tenuto in fresco per almeno un'ora ).

Cospargere con del prezzemolo tritato; servire con i grissinotti.






Con questa ricetta partecipo al calendario di Ammodomio

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venerdì 17 febbraio 2012

Baicoli

Sono golosa.

Sono molto golosa.

Per me rasenta l'impossibile il dover cominicare la giornata senza fare colazione e senza dolci da inzuppare.

Anche se ogni tanto una regolata bisogna darsela.

Va bene la carica di energia per iniziare la giornata, ma a tutto c'è un limite, non si possono ingurgitare 2000 kcal solo a colazione e allora...

No, niente dieta, niente thè senza zucchero con due fette biscottate, no no...ho cercato una ricetta che, secondo me, potesse essere :
  • gustosa
  • dolce
  • poco calorica
  • ideale da inzuppare
  • e si mantenesse abbastanza a lungo

Dite che non esiste una ricetta così???

Invece l'ho trovata, e in più mi permette di utilizzare il lievito madre che ancora non mi sento di far morire, come tutti i Tamagochi di mia figlia.

Eccola la ricetta delle meraviglie, neanche a dirlo una ricetta tradizionale, ma di Venezia :

I BAICOLI.

“I biscotti veneziani per eccellenza sono i “baicoli” che creati due secoli fa, nelle offellerie e panetterie per le botteghe del caffè, sono ancora oggi tra i biscotti più delicati e saporiti. I “baicoli” veneziani sono molto considerati anche dai turisti stranieri i quali spesso si ricordano della loro bontà e li richiedono a distanza di anni”. Da “Il Veneto in cucina” di Ranieri Da Mosto - Giunti Martello Editore – 1978



Baicoli
(ricetta delle sorelle Simili)


Ingredienti:
  • 350g. pasta madre
  • 350g. farina di forza
  • 130g. acqua
  • 90g. zucchero
  • 90g. burro morbido
  • 1 cucchiaino di sale






Sciogliere il lievito con l'acqua, versare la farina, lo zucchero, il burro morbido e il pizzico di sale.
Lavorare bene tutto fino ad avere un composto omogeneo.
Per chi possiede la MDP porre tutti gli ingredienti nel cestello e impostare programma di solo impasto, poi procedere come segue.
Formare 4 filoncini.
Sistemare su carta forno e porre a lievitare per 4-5 ore.
Riscaldare il forno, cuocere a 200° per 14'.
Lasciar raffreddare, una volta freddi chiudere in sacchetti di nylon per 24 ore.
Il giorno successivo affettare sottilmente e disporre le fette sulle placche del forno, senza sovrapporre.
Passare in forno a 160° fino a quando non saranno biscottate, attenzione a non farle scurire troppo.
Si conservano  a lungo in scatole di latta.




E con questa ricetta che ricorda il pane, si affetta per bene e prevede anche una doppia cottura partecipo per dare un titolo all'undicesima scultura di Stefano Bianco al gioco



Continuo a ripetermi , ma tra un pò non lo farò più...tra solo un mese non ci sarà più questo gioco o chiamatelo come vi pare, pensato dalle ragazze di Ammodomio , basato sulle sculture di Stefano Bianco e a me dispiacerà molto, anzi moltissimo.

Ho iniziato a giocare da  poco tempo, ma è stato un crescendo, mese dopo mese,
scultura dopo scultura.

E' stata l'esperienza più stimolante che io abbia mai provato in cucina...pensare ad una ricetta e abbinarla ad una scultura specifica.

Anche questa volta l'opera di Stefano Bianco può prestarsi a diverse letture ed interpretazioni.

L'ho guardata con attenzione e mi ha colpito il volto d'uomo con gli occhi chiusi, che risulta essere il più spesso, da questa testa vengono tagliate , da una lama con volto di donna, altri visi di uomini, con gli occhi aperti.

Quello a cui ho pensato, guardando l'opera è che  i volti dietro rappresentano il passato, hanno gli occhi aperti perchè hanno già agito, hanno visto e continuano a vedere,
il volto con gli occhi chiusi, invece rappresenta il futuro, che non si può vedere e questo giustifica gli occhi chiusi.
La lama è il tempo che inesorabile passa sulla nostra vita e taglia fette di passato.


Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.(Seneca)


Il titolo che ho scelto è: Tagliare con il passato



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mercoledì 15 febbraio 2012

patè ceci e zafferano e chiacchiere salate e buon carnevale

Carnevale è arrivato, ho pensato di festeggiarlo con qualcosa di salato, per una volta, ma di fritto e allora che chiacchiere siano, ma accompagnate da un patè di ceci e zafferano, rivisitazione di una famosa zuppa abruzzese, rigorosamente allo zafferano di Navelli.

Visto la proposta di Bucci per il mese di febbraio all'MTC non ho potuto evitare, mi è toccato provare un patè da servire come antipasto su una tavola festosa e allegra.

Per la sua proposta vi invito a passare da lei, questa, molto più semplicemente è il mio tentativo.




Patè di ceci e zafferano con chiacchiere al rosmarino e parmigiano

Per il patè
  • 1 scalogno
  • 2 salsicce tipo luganega
  • vino bianco
  • rosmarino
  • ceci lessati 240 gr (una lattina se usate quelli già pronti)
  • 1 patata grande
  • 50 gr robiola
  • olio evo
  • zafferano
  • sale

Tagliare lo scalogno a rondelle e farlo soffriggere dolcemente in una padella con dell'olio evo, unire le salsicce sbriciolate , del rosmarino secco e una spruzzata di vino bianco.

Lasciar cuocere bene.

Nel frattempo lessare la patata tagliata a dadini.

Unire i ceci lessati alla salsiccia, aggiungere la patata lessata e un pizzico abbondante di zafferano, allungare con un pò di acqua se occorre, aggiustare di sale.

Far amalgamare bene e cuocere per altri 10'.

 Versare in un robot aggiungere la robiola e frullare fino ad avere una crema.

Versare in uno stampino in silicone o foderato di pellicola da cucina e porre in frigo a raffreddare per almeno 3 ore.




Chiacchiere salate al parmigiano e rosmarino
  • 250 gr farina 0
  • 12 gr lievito di birra sciolto in mezzo bicchiere di acqua tiepida
  • 6 gr aghi di rosmarino tritati e essiccati
  • un cucchiaino di sale
  • 50 gr di parmigiano grattugiato
  • olio di semi per friggere

Sciogliere il lievito nell'acqua tiepida, versarlo sulla farina , aggiungendo il rosmarino, il parmigiano e il sale.

Lavorare il tutto fino ad ottenere un impasto elastico e compatto.
Far lievitare per un'ora.

Scaldare l'olio.

Stendere la pasta con il matterello fino ad ottenere una sfoglia sottile, dividere in strisce e ritagliare nelle forme volute.

Friggere un pò di chiacchiere alla volta, cuocendo per 2-3 minuti per parte.

Scolare su fogli di carta assorbente.

Cospargere con un pò di sale e servire come accompagnamento al patè di ceci e zafferano.






Con questa ricetta partecipo al contest di Cinzia e Valentina








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lunedì 13 febbraio 2012

Cheesecake di pere allo zafferano

Nevica.

Non nevica.

Nevica.

Questa incertezza mi destabilizza, ma mi sta regalando piacevoli pomeriggi casalinghi.

E voi come avete vissuto questi giorni bianchi??

Tirata fuori tutta l'attrazzatura da montagna per andare a liberare la macchina?

 O solo per arrivare al supermercato ed accaparrarsi l'ultimo pacco di farina , litigandoselo con altre tre donne intabarrate?

Oppure avete vissuto felicemente chiuse in casa insieme ai figlioli urlanti ed eccitati per la neve, ridotte nell'aspetto a casalinghe disperate con capelli spettinati e raccolti da un elastico lento, pigiamone di pile utilizzato per 24 ore al giorno e ciabattone calzate su calzettoni a prova di freddo siberiano?

Bene.

Se come me, non ne potete più di neve, di foto scattate dal balcone di casa ad ogni minima variazione dei centimetri depositati sul davanzale e puntualmente pubblicata su Facebook, di questo freddo che ci costringe ad indossare più maglioni di quanti volevamo, per non parlare delle calze, allora fate un bel respiro...
le previsioni dicono che è quasi passata, quasi.

Prima di mettere via quei graziosi doposci a pelo lungo modello zampe dell'orso polare, io aspetterei qualche altro giorno.

E intanto vi racconto di questa ricetta preparata per il pranzo di ieri, tutti insieme a festeggiare una domenica che ha visto la famiglia al completo.

Ricetta un pò articolata, ma che ha meritato tutto il tempo dedicatole, tanto c'era la neve e non si poteva uscire!

Avevo piacere nel provare ancora un utilizzo dello zafferano, ma questa volta in un dolce.

Ho cercato, scartabellato libri e riviste e poi ho trovato un'idea di partenza, da lì mi si è accesa la lampadina ed è venuto fuori questo. ( chiedo venia per le foto che non sono proprio il massimo :(  )


Cheesecake di pere allo zafferano

Per le pere allo zafferano
(Da Cucinare facile e veloce di Artbook)
  • 4 pere sbucciate, con il picciolo
  • 1/2 cucchiaino di fili di zafferano
  • 185 gr zucchero semolato
  • 2 cucchiaini di buccia grattugiata di limone
  • 1 stecca di vaniglia
Mescolare bene zafferano, limone grattugiato, zucchero in un tegame, unire la vaniglia e un litro di acqua.

Mescolare a fuoco basso, sciogliendo lo zucchero.

Portare ad ebollizione, abbassare il fuoco e far sobbollire il tutto per 12'-15', ottenendo una mistura un pò ridotta e leggermente sciropposa.

Unire le pere e cuocerle, coperte, per 12'-15': a metà cottura girarle, al termine tirarle fuori con una schiumarola.

Far bollire lo sciroppo fino a quando non sarà ridotto a meno della metà e inizierà ad addensarsi.

Rimuovere la vaniglia e tenere da parte.





Per la cheesecake di pere allo zafferano
(idea di loredana)
  • 150 gr biscotti secchi al cacao
  • 80 gr burro
  • mezzo bicchiere di Caffè Borghetti ( o qualunque liquore vogliate usare)
  • 300gr ricotta
  • 250 gr yogurt naturale
  • 3 uova
  • 100 gr zucchero
  • 3 cucchiai di sciroppo allo zafferano
Tritare finemente i biscotti.

In una casseruola far sciogliere il burro, versare sui biscotti secchi e mescolare, aggiungendo il liquore ( se dovesse essere già sufficientemente amalgamato diminuire , altrimenti aumentare la quantità).

Versare il composto sul fondo di uno stampo a cerniera foderato di cartaforno del diametro di circa 22 cm, livellare per bene con il dorso di un cucchiaio .

Cuocere in forno a 180° per 10'.

Lasciar raffreddare.



Intanto preparare la crema, versare in un robot da cucina tre pere allo zafferano a pezzi, la ricotta, lo yogurt, lo zucchero, lo sciroppo e le uova: lavorare fino ad avere una crema.

Versare il composto nello stampo con il biscotto e infornare a 180° per circa 45'.

Una volta cotto, lasciar raffreddare e tenere in frigo per una notte.

Il giorno successivo preparare la glassa di copertura.

Glassa
  • 300 gr zucchero
  • 200 gr acqua
  • 240 gr cioccolato fondente

Far bollire lo zucchero e l'acqua per cinque minuti ad alta temperatura e lasciar intiepidire.

Nel frattempo sciogliere il cioccolato a bagnomaria.
Unire poco alla volta lo sciroppo alla cioccolata, tolta dal bagnomaria, fino ad avere una glassa morbida.
Se dovesse risultare dura, versare nella pentola dello sciroppo poca acqua, "sciacquare" e aggiungere alla cioccolata.

La glassa non deve essere troppo calda, nè troppo fredda ( rapprende velocemente).

Versarla sulla torta delicatamente, cercando di creare uno strato uniforme.

Decorare la superficie della torta con la pera avanzata conservata nello sciroppo ristretto.

A piacere si può accompagnare la torta con qualche cucchiaio di sciroppo allo zafferano.









con questa ricetta partecipo al contest di Cinzia e Valentina


e al contest di Tina

Una piccola ultima cosa...ve lo ricordate il contest di Daniela?
Ho vinto nella sezione : dolci, con il mio panettone ai mirtilli e cioccolato








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