lunedì 31 ottobre 2011

Halloween...una cena terrificante!!



Ecco una carrellata di piatti per la cena di Halloween, sono idee che ho preso dalla rete lo scorso anno e poi ho preparato per la cena con i miei mostriciattoli... semplici suggestioni, da rifare guardando le foto...non occorrono ricette, anche per la mano è sufficiente preparare un polpettone nel proprio modo abituale, ricoprirlo con sottilette, decorare le dita con lamelle di cipolla fresca, per le unghie e mezza cipolla per dare l'idea dell'osso tagliato al polso, durante la cottura in forno coprire la mezza cipolla con carta argentata, cuocere per  20' a 200°. Idea presa qui




I mostricciattoli sono realizzati con una fetta di pomodoro adagiata su foglie di basilico, gli occhi e le orecchie sono orecchiette di mozzarelle e la pupilla è mezza oliva nera, idea presa da qui


Per le pizzette -mummia utilizzare del pancarrè sagomato come un volto, versare un pò di salsa di pomodoro, realizzare le  bende con pezzetti di Galbanino,gli occhi con metà oliva nera e passare in forno per 10 minuti.Idea presa qui


I lecca lecca a forma di zucca li ho visti su "Idee di Casamia" qualche anno fa
  • 4 lecca lecca
  •  200 gr di zucchero a velo
  • 3 cucchiai di miele
  • 8 gocce di colorante alimentare arancione
  • 3 gocce di essenza di arancia 
  • 2 cucchiaini di acqua.

Impastate e formate con il composto bello compatto delle palline, premetele delicatamente e poggiatele su un piatto con lo zucchero, ora , molto delicatamente, infilzate con gli spiedini giganti i lecca lecca.

Asciugare per circa 1 ora all'aria, solo dopo questo tempo, con un coltellino intagliate la bocca e gli occhi.

Asciugare ancora 3 ore rigirando di tanto in tanto.

Decorate e confezionate come più preferite!!!!




Felice Halloween!!!

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venerdì 28 ottobre 2011

Le dita mozzate della strega

E questa è un'altra delle orribili ricette per Halloween!!


Dita di strega
Ricetta presa da web lo scorso anno

Ingredienti 
  • 225 burro ammorbidito
  • 115 zucchero a velo
  • 1 uovo grande
  • aroma mandorla
  • aroma vaniglia
  • sale
  • 300 gr farina


Per guarnire
  • mandorle a lamelle 
  • un albume
  • zucchero a velo
  • qualche goccia di limone
  • colorante alimentare rosso
Montare il burro con lo zucchero, le uova e gli aromi.
Unire setacciando farina e sale.
Lasciar riposare in frigo per 30'.

Preriscaldare il forno a 160° e foderare una teglia con carta forno.

Fare dei salsicciotti sottili come le dita, incidere leggermente nei punti delle nocche, per renderli più verosimili, posizionare la lamella di mandorla al posto dell'unghia.
Adagiare su carta forno e cuocere per 20'/25', attenzione a non farle colorire troppo.

Una volta fredde preparare la glassa con l'albume a cui aggiungerete lo zucchero a velo setacciato, qualche goccia di succo di limone e il colorante, fino ad avere una consistenza densa, ma che riesca ancora a colare, per rendere l'effetto sangue !!

Decorare le dita e adagiarle in una scatola, da cui possono riuscire come fossero vere!!

E un terrificante Halloween a tutti!!!


con questa ricetta partecipo al contest di cultura-del-frumento





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mercoledì 26 ottobre 2011

Resoconto di un weekend

Davvero non so da dove cominciare a raccontare...è stato un fine settimana talmente ricco di belle esperienze che mi turbinano tutte nella mente facendomi confondere, ognuna vorrebbe essere citata per prima, ma allora da dove comincio?

E' meglio un ordine cronologico o farsi guidare dal cuore?... ma poi, a chi legge, cosa può interessare sapere della giornata trascorsa ad Arezzo, della mostra MERAVIGLIOSA  sul Vasari, beccata per caso, ma che quasi valeva un viaggio apposta?

 Della casetta affittata in un paesino toscano, proprio per poter partecipare al mio primo corso di pasticceria, con una persona eccezionale conosciuta virtualmente , con la quale il feeling è stato immediato anche se mediato da un monitor?

E come dire in due parole del piacere di aver finalmente conosciuto anche lei, Patty, dopo un appuntamento mancato questa estate in Molise??

Allora ho deciso andrò con ordine, ma sinteticamente:

  • Partenza con la pioggia...e ti pareva!!!


  • Sole per il resto del viaggio :)

  • Prima tappa: Arezzo 

La piazza resa ulteriormente popolare da Benigni con La vita è bella
La loggia del Vasari

la piccola bottega del cuoio

quando la musica non ha patria



  • Seconda tappa: Loro Ciuffenna

    dalla piazza del mercato
    il volatile è una scultura!!!





    dentro il mulino ad acqua ancora funzionante

    per macinare il mais e le castagne

    il mulino dall'esterno

    il torrente Ciuffenna
    la Pieve, panorama dalla finestra della casetta

    Loro Ciuffenna panorama
    • scopo del viaggio: il corso di pasticceria organizzato da Pamirilla
    E qui dovrei versare fiumi e fiumi di inchiostro per dire quanto mi sono divertita anche a sentirmi dare della quasi cinquantenne (Pam ho 42 anni!!!)  che stava lì a maneggiare la pasta frolla come una pivellina!!!
    Oppure a guardare le due fanciulline omonime ( e si, sia io che Patty abbiamo coinvolto le rispettive figliole) tutte prese dall'impegno di imburrare gli stampini o leccare le ciotoline...per non parlare degli assaggi vari, della ganache al cioccolato e delle tavolette di cioccolato da spezzettare, che sicuramente è stato un momento mooolto gradito alle ragazze!

    E come non dire della capacità di Pamirilla di rendere un impasto informe un tappeto di velluto, mi sono incantata a guardare le sue mani mentre accarezzavano la pasta sfoglia ad ogni giro, la lisciavano, la accudivano...ne sarò mai capace??
    Questi saranno i compiti dei prossimi mesi.


    E poi le chiacchierate sottovoce mie e di Patty, mentre la Maestra ci guardava rimestando qualcosa in una pentola, e noi lì indisciplinate a continuare a parlare di blog, di cucina , di ricette e di "e tu come li fai??"
    ...insomma piacere allo stato puro, e alla fine ho anche imparato cose nuove, ho perfezionato conoscenze imprecise e ho trovato due amiche, e questa sicuramente è la cosa più preziosa.
    Grazie a Pamirilla e Patty e naturalmente all'attore non protagonista di questo bel pomeriggio!

    Il gatto di Pamirilla



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    lunedì 24 ottobre 2011

    Frolla per Halloween

    Eccomi, siamo tornati, sani salvi rilassati e felici...e pure asciutti, non ha piovuto!!
    Il resoconto a breve, per ora solo preparativi per la festa più mostruosa dell'anno!!!

    E come non resistere ad Halloween!!
    A casa mia si festeggia...lo so che non è una festa della nostra tradizione, ma in fondo zucche decorate e illuminate si sono sempre fatte anche nei nostri paesini...il culto dei morti c'è sempre stato, lumini accesi e dolci tradizionali anche, e allora???

    Io Halloween me lo festeggio e mi diverto pure!!

    Questa è la frolla che uso per i biscottini da decorare.


    Frolla
    • 500 gr farina 00
    • 250 gr burro
    • 200 gr zucchero
    • 1 uovo intero
    • 2 tuorli
    • un pò di semini di vaniglia
    • sale
    • buccia di limone bio grattugiata
    Lavorare gli ingredienti tutti insieme senza scaldare troppo il composto.
    Fare una palla , avvolgere in una pellicola e tenere in frigo fino all'utilizzo.

    Volendo si può anche congelare.

    Una volta ritagliati i biscotti cuocere a 175° per 10'/12'.

    Glassa
    • un albume
    • zucchero a velo
    • coloranti alimentari
    • aromi a piacere
    Lavorare l'albume con lo zucchero a velo setacciato, aggiungere il colorante e l'aroma (di arancia nel mio caso per le zucche).
    La consistenza deve essere abbastanza liquida, ma non troppo.
    Decorare i biscotti, lasciar asciugare all'aria.

    Si conservano per molto tempo in una scatola di latta, ma non credo che dureranno tanto!!




    con questa ricetta partecipo al contest di cultura-del-frumento


    e al contest di nonna-papera.





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    venerdì 21 ottobre 2011

    Autunno...tempo di funghi e fichi!!

    Questo è un post programmato...mentre lo leggete io sarò in viaggio per un fantastico fine settimana in Toscana insieme alla mia famigliola finalmente riunita per 3 giorni di relax ...e sarà l'occasione per conoscere due foodblogger con cui ho un grande feeling e partecipare ad un corso di pasticceria a cui si è aggiunta anche la figliola!
    Bene vi saprò raccontare tutto al ritorno e incrociate le dita per me...niente pioggia, please!


    Abbinamento insolito per un contorno che sa di autunno!
    Da Cucinare Bene del 2005...sarà troppo datata??...Nooooo!!


    Funghi e fichi in padella
    ( per 4 persone)
    • funghi champignon 600gr
    • fichi freschi 200gr
    • noce moscata 1 grattugiata
    • chiodi di garofano 2
    • zenzero un pezzetto
    • pepe 1 spolverata
    • sale fino qb
    Pulire i funghi, tagliare a lamelle.
    lavare i fichi in acqua fredda srofinando la buccia con le mani.

    Tamponarli con carta da cucina.

    Tagliarli in 4 spicchi.

    Tagliare lo zenzero, precedentemente pelato, a lamelle sottili con un pelapatate.

    Sciogliere il burro in una padella, unire lo zenzero e far rosolare 4 minuti.
    Eliminarlo.
    Versare i funghi e far rosolare 5 minuti a fiamma viva, mescolando continuamente.
    Insaporire con la noce moscata e i chiodi di garofano.

    Unire i fichi, proseguire la cottura 5 minuti a fuoco medio, mescolando delicatamente con un cucchiaio di legno.

    Salare , pepare e cuocere ancora 1 minuto.

    Servire caldo.






                      Con questa ricetta partecipo al contest di ilgiardinodegliaromi





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    mercoledì 19 ottobre 2011

    Linguine alle cozze,crema di broccoli e briciole di pane

    Questa era un'altra ricetta provata al ristorante in cui abbiamo festeggiato il compleanno del mio papà, di cui parlavo qui .
    Era presentata molto bene, figuriamoci!
    E invece che con le linguine era proposta con i "paccheri", probabilmente per me era meglio questo formato, anche perchè preferisco la parta corta.

    Linguine alle cozze,crema di broccoli e briciole di pane


    • un broccolo
    • un chilo di cozze
    • aglio
    • pane
    • olio
    • sale
    • peperoncino
    Pulire il broccolo, ridurlo a ciuffetti e metterlo a lessare con uno spicchio di aglio e un peperoncino, secondo il proprio gusto.

    Far aprire le cozze in una padella con un filo di olio e uno spicchio di aglio, una volta aperte filtrare l'acqua di cottura e tenerla da parte, rimuovere dal guscio e conservare.

    Passare il broccolo scolato con il minipimer, unendo l'acqua delle cozze, aggiustare di sale se occorre.

    Tagliare a dadini una fetta di pane e farla tostare in una padella antiaderente (versione light) oppure far friggere nell'olio (versione dieta? No, grazie!).

    Cuocere la pasta scelta , linguine nel mio caso, scolare ,versare in una ciotola con la crema di broccoli e le cozze.
    Comporre il piatto decorando con due , tre cozze e un pò di pane a dadini.



    con questa ricetta partecipo al contest di cuochina sopraffina e di .food-life








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    lunedì 17 ottobre 2011

    la polta...ritorno al Medioevo

    Mi è sempre piaciuto andare alla ricerca di quei sapori antichi e semplici, tipici della tradizione contadina, ma anche di quella cucina derivata dalla mancanza di materie prime abbondanti, vuoi per povertà, vuoi per difficoltà nel reperirle.
    E' come se assaggiando quei piatti tornassi di colpo nel passato e diventassi parte di un unico popolo che viveva semplicemente  anche nelle difficoltà, condividendo un pane profumato di legna, una zuppa calda e il calore di un focolare attorno a cui ci si riuniva per sentire raccontare storie dagli anziani.

    Ma questa ricetta è anche la ricetta di un paesino che solo a guardarlo riporta direttamente al medioevo: Pacentro, che con il suo castello ancora  domina tutta la conca peligna.
    Ho attinto qualche notizia e la foto di Pacentro direttamente dal sito de I Borghi più belli d'Italia e dal sito del Comune di Pacentro
    "Pacinus, Pacinos, Pacine, Pacino:  sono molte le congetture circa l'origine del toponimo.
    Probabilmente è legato al nome di qualche antico borgo, forse d'origine latina, come farebbe supporre il ritrovamento in zona di fabbriche, lapidi e sepolcri.
    La leggenda narra che Pacinus, eroe troiano, lasciato Enea sulle rive del Tevere, s'inoltrò per il Sannio e arrivato ai piedi del Monte Morrone vi fondò Pacentro.  

    Un “castellum” di Pacentro è citato già nel 951 d.C. dal Chronicon Casauriense per indicare, con molta probabilità, una prima fortificazione creata nel corso dell’IX secolo per dare protezione alle popolazioni della valle peligna durante le invasioni dei Saraceni e degli Ungheri. Dal periodo normanno il castello diventerà un ambito centro di potere. 
     La costruzione attuale è il risultato di una serie di trasformazioni succedutesi nel corso dei secoli quando il castello e il feudo di Pacentro furono aspramente contesi sia per la qualità delle risorse presenti nel territorio sia per la sua posizione strategica. D’altra parte il massiccio impianto difensivo e la possanza ineguagliata dei bastioni nel comprensorio peligno, testimoniano ancora bene la natura dei contrasti dei secoli passati.
    Nel corso del 1400, mentre imperversava il conflitto tra angioini e aragonesi per il dominio sull’Italia meridionale, il feudo di Pacentro conobbe il suo momento di massimo splendore sotto la guida della famiglia Caldora. Giacomo Caldora, figlio di Giovan Antonio e Rita Cantelmo, fu uno dei più insigni condottieri del XV secolo, al pari d’altri noti capitani di ventura come Braccio da Montone e Francesco Sforza. Con spregiudicatezza e coraggio divenne signore di numerosi e ricchi feudi, inserendosi opportunisticamente nei complicati equilibri del Regno di Napoli. 


     Il noto condottiero, e in seguito suo figlio Antonio, ampliò il castello di Pacentro, originariamente concepito per scopi puramente difensivi: ingentilito nelle forme e adattato alle nuove esigenze abitative il castello divenne uno dei luoghi di dimora preferiti dalla famiglia. Inoltre, nello stesso periodo si avviò un importante sviluppo urbanistico ed architettonico del centro abitato di cui abbiamo ancora traccia nella permanenza di numerosi palazzi gentilizi.

    Dopo il tramonto dei Caldora, avvenuto nel 1464 con la definitiva sconfitta di Antonio da parte di Ferrante d’Aragona, il feudo passò ad altre importanti famiglie tra cui gli Orsini, che intervennero ulteriormente sul castello aggiungendo i possenti torrioni cilindrici della cortina esterna, i Colonna e i Barberini.

    La gastronomia ha carattere di sobrietà e rispecchia le tradizioni di una vita semplice, che per l'alimentazione si basa esclusivamente sui prodotti locali.


    Le ottime carni sono fornite dal bestiame allevato nei pascoli montani, ricchi d'erbe aromatiche che trasferiscono poi ai prodotti caseari sapori unici.


    Gli uliveti e i vigneti trovano nei dolci pendii collinari l'habitat ideale per una produzione di qualità.

    Da questa naturale armonia di colori, odori, sapori, è nata la voglia di riscoprire antiche ricette: (...) tra le altre  la polta che è diventata il simbolo della sagra culinaria di Pacentro.


    Anche questo è un piatto contadino fatto con ingredienti semplici: aglio e peperoncino soffritti in olio rigorosamente extra vergine d'oliva con aggiunta di cavoli, patate e fagioli bolliti".



    ...e quindi molto semplicemente propongo la minestra, nella realizzazione più tradizionale possibile...pochi ingredienti, quasi invernali, ma da queste parti si mangia in agosto!

    E assaporando questa polta si fa davvero un salto nel passato!!




    POLTA 


    • una verza piccola ( nel mio caso quella dell'orto del nonno con tanto di inquilino, sfrattato, naturalmente!)

    • fagioli  borlotti lessati
    • 4 patate a tocchetti
    • olio evo
    • aglio rosso di Sulmona
    • peperoncino
    • sale
    Per accompagnare pane cotto nel forno a legna e un bicchiere di Montepulciano d'Abruzzo.


    Pulire la verza, tagliarla a listarelle e tenere da parte.


    In un'ampia pentola versare l'olio, unire lo spicchio di aglio in camicia e un peperoncino,lasciare soffriggere a fuoco dolce per profumare l'olio.


    Unire la verza , far stufare lentamente, aggiungere i fagioli precedentemente lessati e le patate a tocchetti, coprire e lasciar cuocere lentamente, fino a che gli ingredienti non risulteranno morbidi e le patate quesi disfatte, aggiustare di sale, nel caso allungare con dell'acqua.




    Far ritirare secondo il gusto personale, si può mangiare come minestra con crostini di pane o più densa e fredda, quasi come un contorno.





    Con questa ricetta partecipo al contest di simonaskitchen



    Invio con piacere questa ricetta ad Eva e alla sua raccolta





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    domenica 16 ottobre 2011

    TRECCIA DI PANE






    Per circa due anni ho sempre fatto io il pane, in pratica non lo compravamo più.
    Per un lungo periodo sono stata sempre con le mani in pasta tra lievito madre, pasta acida e  esperimenti simili, nutrivo e accudivo la mia creatura un giorno si e uno no, dando un pò di zucchero all'occorrenza e sfornando pane e pizza a tutto spiano...ora sono ad uno stallo.
    Mio figlio ha iniziato a richiedere un pane un pò diverso dal solito, io ho fatto esalare l'ultimo respiro alla mia creatura (il lievito madre) e alla fine panifico solo per piacere saltuario o per fare la pizza : (

    Questo è stato uno di quei giorni di piacere saltuario, avevo voglia di un pane soffice e saporito.

    Quando ho scoperto che il 16 ottobre è la giornata mondiale del pane non ho resistito e mi sono detta che c'era un ulteriore valido motivo per panificare.

    Riporto le parole di Cindystar per spiegare l'iniziativa.

    Alcuni anni fa l'Unione Internazionale dei Panettieri e Pasticceri (International Union of Bakers and Bakers-Confectioners - IUB) ha dichiarato il 16 ottobre come Giornata Mondiale del Pane. Nel 2006 Zorra ha adottato la stessa giornata come evento per (food) bloggers.
    Questa sua celebrazione del pane non ha nulla a che fare con la IUB, che in ogni caso pare non si curi dell'evento da loro stessi creato. Ma noi foodbloggers continuiamo!
     Ogni anno sempre più hanno partecipato al WBD, e si spera in una calda partecipazione anche quest'anno ! Ecco allora l'invito per tutti voi:


    Celebriamo questa giornata insieme e ringraziamo di avere sempre cibo a sufficienza sulla nostra tavola. Non tutti sono così fortunati. Il 16 ottobre si ricorda anche la Giornata Mondiale dell'Alimentazione: è un giorno importante, che dovrebbe aumentare la nostra consapevolezza riguardo il problema alimentare mondiale e rafforzare la solidarietà nella lotta contro la fame, la malnutrizione e la povertà. Naturalmente non riusciremo a risolvere questo problema solo cuocendo un pane, ma potrebbe essere che alcuni di noi abbiano la possibilità di dividerlo con qualcuno meno fortunato.

    Questo è stato il risultato.



    Ingredienti per una treccia
    • 500 gr farina di manitoba
    • 10 gr lievito di birra
    • 250 gr acqua
    • un cucchiaino di zucchero
    • un cucchiaino di sale
    • 30 gr di strutto
    • un cucchiaino di succo di limone
    Versare tutto nella macchina del pane e procedere al programma impasto, al termine tirare fuori e creare la treccia, posizionare su carta forno e far lievitare per altri 30/40 minuti.
    Cuocere in forno caldo a 180° per 30 minuti circa.




    Con questo pane partecipo alla 6th edition of World Bread Day



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